I never doubt that a small group of thoughtful committed people can change the world: indeed it's the only thing that ever has!

Monday 29 November 2010

acqua bene di tutti

Ecco un articolo interessante di qualche settimana fa che ci fa riflettere sul ruolo dell'acqua nella nostra città.

"Questa mattina (22.10.2010) in Largo Martin Luther King a Campino, l’Amministrazione comunale inaugura la “Fontana Leggera”, una fontana pubblica che dispensa acqua refrigerata, filtrata, e addizionata con anidride carbonica per chi preferisce le bollicine, così da ridurre costo, fatica e bottiglie di plastica da ‘smaltire’ per gli abitante del posto.

L’iniziativa a dir poco utile e sensata, solleva quella più grande dell’acqua pubblica, “microbiologicamente pura” e gratuita per tutti, messa a repentaglio da privatizzazioni e speculazioni che a Roma imperversano dai tempi dei tempi, da quando il bene idrico e i numerosi acquedotti costruiti per garantirlo sono passati di ‘mano in mano’, in molti casi fino a cadere in disuso.

Oltre ad incidere in modo determinate su fattori di sviluppo, sostenibilità ambientale e riduzione della povertà in tutto il mondo, l’acqua è un oro blu che ha un estremo bisogno di essere risparmiato e merita un posto speciale tra le voci della nostra Roma Economica, Conveniente, Gratis & Co..

Le modalità per farlo purtroppo si scontrano con gli interessi di chi ne sfrutta le potenzialità lucrando sul bisogno, e le cattive abitudini acquisite e perpetrate da chi ne ha in abbondanza, mentre quello che è spacciato per gratis ed economico non lo è affatto.

I nasoni di Roma, finanziati da ogni contribuente con soldi pubblici e mappati da Acea, anche per iPhone, e da cittadini attenti come Fabrizio Di Mauro ora anche in libreria, dissetano sempre meno romani e turisti, costretti spesso a comprare l’acqua a peso d’oro, in bottigliette di plastica che arrivano a costare anche più delle sorelle di design sulle quali moda e mercato hanno puntato interessi e riflettori, come quelle vendute all’Acqua Store della Stazione Termini.

Business e moda oltre a sfornare sommelier per l’acqua e water bar fanno lievitare il prezzo della stessa, falsando la percezione del costo di quelle imbottigliate vendute al supermercato e quella che sgorga dal rubinetto di casa e paghiamo in bolletta, ma anche quella sulla qualità dell’acqua, oggetto non a caso della Giornata Mondiale dell’Acqua 2010.

Stando alla nuova campagna dalla Coop “Acqua di casa mia“, l’acqua del rubinetto sarebbe meglio di quella in bottiglia, anche per la riduzione del tasso di emissioni di CO2, in alternativa la catena e la loro testimonia Lucianina Littizzetto che si ‘inciucca’ con l’acqua, propongono quella delle fonti più vicine al punto vendita.

In ogni caso, per ridurre il costo dell’acqua minerale, gradevole al palato e spesso anche utile all’organismo, in molti già ricorrono a bottiglie e cestelli da riempire con regolarità direttamente alle antiche fonti sorgive di Roma aperte al pubblico, da quella Capanelle con sorgente in Via Appia Nuova Km 12,5, all’Acqua Appia in Via Appia Nuova Km 14,500, dall’Egeria immersa nel Parco dell’Appia Antica, all’Acqua Sacra a Montesacro, o quelle numerose e altrettanto gradevoli ed economiche che costellano la campagna romana, fino ad Anguillara Sabazia o Nepi, spesso le stesse che trovate imbottigliate al supermercato.

Per risparmiare invece sull’acqua che esce dal rubinetto e scongiurare il rischio siccità dalla quale non è immune neanche l’Italia a giudicare dall’allarme lanciato dagli esperti ambientali, occorre ricorrere ad una serie di accorgimenti che forse in parte già adottate.

Dall’usare la stessa acqua utilizzata per cuocere e lavare gli alimenti per innaffiare piante e vasi, meglio la sera quando senza il sole l’acqua evapora lentamente a beneficio delle piante, al sostituire il bagno in vasca con la doccia soprattutto se provvista di miscelatore regolato per ridurre il consumo fino al 50%, la lista è lunga, anche banalmente scontata alle volte, faticosa o non pratica da sostenere, ma comunque indispensabile se si è intenzionati a risparmiare.

Chiudere il rubinetto mentre si lavano i piatti, i denti o altro, così come ridurre il flusso dello stesso ricorrendo ad un frangigetto-areatore, contribuisce a risparmiare parecchi litri d’acqua all’anno, come riparare il rubinetto che goccia e il water che perde, o installare uno scarico differenziato a doppio tasto che dimezza la quantità d’acqua che utilizza lo sciacquone ogni volta che lo azionate (8-12 litri), consentendo di risparmiare fino a 20 mila litri d’acqua all’anno.

Avviare lavastoviglie e lavatrici solamente quando sono piene, e nella fascia oraria nella quale si riducono anche i costi e il consumo di energia elettrica, ha il vantaggio di contribuire alla riduzione dell’inquinamento delle acque di scolo, mentre in giardino, in garage o sul balcone, secchi e innaffiatoi contribuiscono a disperdere meno acqua del getto di un tubo. Questo soprattutto se il costo dell’acqua lieviterà con la privatizzazione lenta e progressiva delle nostre risorse idriche.

www.06blog.it

Thursday 25 November 2010

Clean water: silver threads of life

A water filter that kills bacteria, rather than just removing them

MORE than a billion people lack clean water—and in most cases the lack is just of cleanliness, rather than of the water itself. The result is disease, particularly diarrhoea. This kills millions of children a year and stunts the growth of millions more. Better water filters, then, could save many lives and improve many others, and Yi Cui of Stanford University thinks he has come up with one.

Traditional filters work by forcing water through pores to weed out bacteria. That needs power, as well as frequent changes of the filter element as the pores fill up with bugs. Dr Cui’s filter, though, does not screen the bacteria out. It kills them.

The filter element he and his team have designed is a mesh of tiny carbon cylinders, known as nanotubes, and silver wires laid on top of a thin strip of cotton cloth. Silver is well known to kill bacteria, so Dr Cui conjectured that forcing bugs to pass close to the metal without actually trapping them might lead to their destruction. He also suspected that running an electric current through the silver might help the process, because electrical fields have the ability to break down the membranes that surround bacterial cells. Though silver is a good conductor, carbon is cheaper, and the nanotubes provide the extra electrical conductivity needed.

To make their new filter, the team first dipped strips of woven cotton into “ink” containing nanotubes. They then used pipettes to drop the silver wires, which were suspended in methanol, on to the surface of the strips.

Once dried, the new filters were ready to try. To do that Dr Cui connected them to a battery and ran water containing E. coli, a common bacterial contaminant of water, through them. A few drops of the filtered water from each experimental run were then scattered on an incubation plate to see what was left to grow.

As they report in the latest edition of Nano Letters, Dr Cui and his team found that when the filter was operated at -20 volts it killed 89% of the bacteria and that at +20 volts it killed 77%. At zero volts, most of the bacteria survived. In a follow-up experiment, in which contaminated water was run through three of the new filters in sequence, 98% of the bacteria were killed.

Using silver this way might sound expensive, but it is not. The amount involved is minuscule, as is the quantity of electricity needed to keep the filter charged (a small solar panel would be sufficient to supply it). And the filter itself would be expected to last indefinitely.

The next test, then, is to see if the new device kills the full range of dangerous bacteria found in polluted water. If it does then potable water, one of the necessities of life, may become easier for many people to obtain.

The Economist 25-10-2010